ACIDO IALURONICO: fonte di giovinezza – elisir di lunga vita
11 Nov 2019
L’acido ialuronico è un polisaccaride ad alto peso molecolare del gruppo dei glicosamminoglicani.
Questa sostanza è naturalmente prodotta dal nostro organismo per idratare e proteggere i tessuti ed è uno dei principali componenti dei tessuti connettivi su cui svolge, insieme al collagene e all’elastina, un’importante funzione strutturale, conferendo alla pelle le sue particolari proprietà di resistenza, plasticità, turgore e densità.
E’ una delle sostanze maggiormente esaminate in medicina, che può vantare molteplici studi clinici, particolarmente applicati nell’ortopedia e nella medicina oftalmica.
L’acido ialuronico è un componente fondamentale del liquido sinoviale, che si trova all’interno delle articolazioni con lo scopo di proteggere la cartilagine dall’usura e da carichi eccessivi.
Il liquido sinoviale, oltre ad ammortizzare i movimenti, assicura il nutrimento alla cartilagine, accelerandone i processi riparativi.
L’invecchiamento articolare, così come quello cutaneo, si associa a un decremento nella produzione di acido ialuronico.
Una sua mancanza, infatti, determina disidratazione e indebolimento della struttura tissutale, fattori responsabili della formazione delle rughe e del rilassamento cutaneo.
Nel corpo umano si trova nella pelle, nell’umor vitreo degli occhi (di cui mantiene l’idratazione); nelle cartilagini, nei tendini e nelle articolazioni; nel cordone ombelicale; e nelle pareti dell’aorta.
La scoperta dell’acido ialuronico si deve a Karl Meyer e a un suo assistente, John Palmer, che nel 1934 lo isolò dal corpo vitreo dell’occhio di un bovino.
Dagli anni ‘70 fino a pochi anni fa, questa molecola era estratta esclusivamente per fermentazione batterica dalla cresta dei galli.
Oggi l’acido ialuronico di origine aviaria, si affianca a quello estratto mediante un processo fermentativo di batteri su un substrato vegetale.
L’acido ialuronico utilizzato da Punto Salute e Benessere non è di origine animale ed è ad alto peso molecolare.
I primi studi sulla cinetica di digestione e assorbimento dell’acido ialuronico hanno suggerito la possibilità che venga spezzettato (idrolizzato) a livello gastrico e intestinale, anche grazie all’azione della flora batterica locale (bifidobatteri e lattobacilli); qui, grazie alla spiccata solubilità, alla struttura lineare e all’assenza di gruppi solfato, è plausibile che i frammenti di acido ialuronico vengano assorbiti senza particolare difficoltà.
Dopo l’assorbimento, queste catene molecolari verrebbero in qualche modo ricomposte nelle sedi opportune, per dare acido ialuronico attraverso reazioni di sintesi interna.
Un altro meccanismo d’azione ipotizza che l’acido ialuronico assunto oralmente moduli l’infiammazione anche attraverso un’interazione diretta con le cellule epiteliali dell’intestino e i loro recettori; da tale interazione deriverebbe la sintesi di citochine antinfiammatorie come la IL-10.
L’efficacia dell’acido ialuronico assunto per via orale nel reidratare la pelle secca e migliorare la salute delle ginocchia, è stata ormai avvalorata da numerosi studi.
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