Sindrome metabolica: i rimedi naturali
24 Ott 2023Come ritrovare la propria omeostasi, e prevenire una condizione che rischia di avere serie conseguenze sulla salute.
Si parla sempre più spesso di sindrome metabolica che, dicono gli esperti, rischia di essere l’emergenza dei prossimi anni, per le complicazioni sulla salute che può provocare.
Le ricerche dicono che ne soffre almeno il 50% degli adulti compresi nella fascia fra i 45 e i 60 anni, e che tale dato è destinato a salire.
Causata spesso da uno stile di vita errato, non è impossibile migliorare la condizione e i valori dei fattori che dovrebbero essere tenuti sotto controllo.
Scopriamo che cos’è, come si riconosce e che cosa si può fare per prevenirla o migliorarla.
Che cos’è la sindrome metabolica
Si parla di sindrome metabolica, detta anche Sindrome da insulino-resistenza, quando sono presenti due o più di questi fattori e disturbi che, insieme, possono peggiorare lo stato di salute della persona, fino a provocare disturbi cardiovascolari:
- sovrappeso o obesità, con presenza di grasso soprattutto addominale (o grasso viscerale),
- pressione alta,
- colesterolo e trigliceridi alti, soprattutto con colesterolo HDL (quello buono) basso,
- iperglicemia,
- iperuricemia, cioè elevata concentrazione di acidi urici nel sangue.
Curare lo stile di vita e l’alimentazione
Si tratta di due fattori fondamentali per poter vincere la sindrome metabolica: avere uno stile di vita sano, che includa dell’attività fisica quotidiana e un’alimentazione equilibrata sono alleati indispensabili che aiutano a tenere sotto controllo i valori alterati. Insieme, infatti, permettono di perdere peso e di ritrovare il proprio peso forma, ma anche di:
- gestire meglio l’insulina,
- ridurre i valori di grassi e zuccheri nel sangue,
- ridurre la pressione arteriosa,
- ridurre il grasso corporeo,
- prevenire il diabete,
- prevenire le malattie cardiovascolari.
È soprattutto lo stile di vita che causa l’insorgenza di queste malattie: una dieta squilibrata, ricca di zuccheri semplici e grassi e povera di nutrienti e fibre come quelle contenute nei vegetali o nei cereali integrali in chicco e la sedentarietà determinano un peggioramento di questi valori.
Contribuiscono anche l’insulino-resistenza, la presenza di fegato grasso e le infiammazioni croniche.
E lo stress? Altro male del secolo, ne soffriamo talmente tanto che ormai è scontato che siamo stressati. Anche questo fattore però andrebbe tenuto sotto controllo: è accertato infatti che quando diventa cronico facilita l’innalzamento di colesterolo, l’insulino-resistenza e l’aumento di peso.
Purtroppo spesso questa condizione viene trascurata, anche per il fatto che non si manifesta con sintomi o dolori che rischiano di peggiorare o limitare le normali attività quotidiane. La persona si sente bene, pur avendo valori alti o non nei parametri considerati normali.
I rimedi naturali per la sindrome metabolica
Momordica charantia (famiglia delle Cucurbitacee) si contraddistingue come uno dei frutti più amari al mondo, tanto da essere nota con il nome di bitter melon (melone amaro).
Cresce nelle aree tropicali e subtropicali, dove il clima è caldo e umido, dall’India all’Asia, fino all’Africa e ai Caraibi, l’Australia e le isole del Pacifico.
Le sue virtù antidiabetiche sono note da secoli nella medicina popolare e in quella ayurvedica, ma anche studi più recenti le confermano: una sperimentazione condotta per otto settimane su soggetti individuati come pre-diabetici ha mostrato che un’integrazione quotidiana di Momordica riduce in modo significativo i livelli di glicemia a digiuno. Contribuisce a regolarizzare l’intestino, migliorare la funzionalità digestiva e all’eliminazione di tossine dall’organismo.
Immuno Glice + LIBRO IN REGALO! Regola la glicemia e agisce in modo naturale sul diabete
Immuno Colest è un prodotto che si presta perfettamente ad alleviare la sindrome metabolica, vediamo i suoi componenti nello specifico.
La Monacolina K del Riso Rosso presenta una struttura simile a quella della lovastatina, una statina che appartiene alla classe di farmaci più utilizzati per contrastare l’ipercolesterolemia.
L’amminoacido Arginina mantiene elastische le pareti dei vasi sanguigni.
I ricercatori dell’Università di Reading (Regno Unito), Massey University (Nuova Zelanda) e del Commonwealth Scientific di Adelaide (Australia) hanno esaminato l’effetto dell’Ulivo sulla pressione arteriosa e su parametri vascolari, infiammatori e lipidici, in particolare sul colesterolo alto. I risultati hanno riportato un miglioramento della pressione sanguigna e una possibile riduzione del rischio di malattia coronarica.
Il Biancospino ha azione ipotensiva.
Il Coenzima Q10 ha azione antiossidante a protezione dallo stress ossidativo.
L’Ipomea batatas, aiuta a riequilibrare il metabolismo dei carboidrati, trigliceridi e colesteolo. Aiutando a regolare la glicemia nel sangue e i valori dei trigliceridi e del colesterolo.
Non è un tubero, ma una radice tuberosa o rizotubero che non appartiene alla famiglia delle Solanacee, ma a quella delle Convolvulaceae.
Integratore alimentare a base di estratti di Ipomea batatas, una radice o rizotubero che contiene:
- vitamine A e C (e in minore quantità B ed E)
- fibre
- proteine
- potassio
- magnesio
- ferro
- calcio
- flavonoidi e antociani (dal grande potere antiossidante e anti-aging)
Vi riportiamo di seguito il comunicato stampa a seguito di uno studio clinico.
COMUNICATO STAMPA – CNR PADOVA
Una patata al giorno… leva il medico di torno 21/10/2003
E’ il Caiapo, estratto dalla buccia della patata, il nuovo rimedio naturale per la cura del diabete. Gli effetti benefici sono stati accertati da ricercatori dell’Istituto di ingegneria biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Isib-Cnr) di Padova, insieme ai colleghi della Terza clinica medica dell’universi- tà di Vienna. Una dieta quotidiana basata su cibi semplici e poveri ha sempre difeso l’uomo da alcune malattie. Recentemente è stato accertato che la patata, che non è mai mancata sulle tavole dei “poveri”, ha proprietà anti-diabete. Soprattutto in presenza del diabete mellito, di tipo II, cioè quello non insulino-dipendente.
La ipomea batatas, in particolare, una patata dolce di origine sudamericana, coltivata nella regione giapponese di Kagawa, viene mangiata cruda dalle popolazioni locali che, hanno constatato i ricercatori, non soffrono di alcune malattie come l’anemia, l’ipertensione e il diabete. Anzi le curano con l’estratto della sua buccia, il Caiapo, già in commercio in Giappone.
I ricercatori dell’Istituto di ingegneria biomedica del Cnr di Padova, in collaborazione con i ricercatori dell’università di Vienna hanno potuto constatare che il Caiapo, testato su un campione della popola- zione europea affetta da diabete di tipo II, ha la proprietà di ridurre la glicemia basale, il colesterolo e l’emoglobina glicata con conseguente miglioramento dello stato generale della salute del paziente. “Abbiamo potuto accertare – spiega Giovanni Pacini, ricercatore dell’Isib-Cnr e responsabile della ricerca – un aumento della capacità dell’insulina di favorire la scomparsa di glucosio dal sangue. I risultati dello studio, pubblicato su Diabetes care giornale ufficiale della American diabetes association, dimostrano con certezza – conclude Pacini – che l’estratto della buccia di patata può essere un utile agente naturale nel trattamento del diabete”.
Giovanni Pacini, Istituto di ingegneria biomedica del Cnr – Padova.