Vuoti di memoria? Stanchezza sempre presente?
30 Nov 2022
Quante volte ti capita di avere una parola sulla punta della lingua, ma proprio non te la riesci a ricordare?
Oppure ricordi benissimo di chi stai parlando ma proprio non ti esce il nome?
E magari risolvi tutto pensando: va beh sarà la stanchezza / sarà la vecchiaia / sarà lo stress, facendo finta di essere tranquillo/a ma quando in realtà non lo si è per niente.
In certi casi è così, ma se nei tre anni passati si è avuta una delle varie forme di COVID, si deve riflettere sul fatto che alcuni di questi sintomi sono anche specifici del Long-COVID.
Ormai più di metà degli italiani ha comunque avuto una infezione da SARS CoV-2, e se queste sensazioni si ripetono e persistono nel tempo, è necessario prendere in seria considerazione la cosa.
Grazie alle pubblicazioni scientifiche più recenti, sono stati compresi molto bene i meccanismi con cui il COVID altera i normali processi della memoria, provoca una maggiore stancabilità e mantiene livelli di stanchezza profondi anche per lungo tempo.
Un articolo pubblicato in settembre 2022 sul Journal of Alzheimer’s Disease ha descritto le possibili evoluzioni verso il declino cognitivo a seguito delle infezioni da COVID 19.
Prevenire e soprattutto nutrire la sfera cerebrale è davvero importante!
Ecco alcuni rimedi utili
La FOSFATIDILSERINA (PS) è il principale fosfolipide presente nel cervello, ed è presente principalmente nel foglietto interno della membrana plasmatica dei neuroni.
Come altri fosfolipidi, può essere prodotta dal nostro organismo ma la produzione può diventare meno efficiente con l’avanzare dell’età quando iniziano a presentarsi deficit neurologici con cali di memoria.
PQQ Pirrolochinolina chinone contribuisce alla generazione spontanea di nuovi mitocondri all’interno delle cellule che invecchiano e stimola la crescita e funge da cofattore per una classe speciale di enzimi coinvolti. Dai diversi studi effettuati è emerso che la PQQ è in grado di comportarsi come un importante cofattore redox, altra importante funzione svolta da questa sostanza consiste nella regolazione del metabolismo degli amminoacidi, in particolare la Lisina.
Essa è fisiologicamente contenuta nei mitocondri, in prossimità del sito di formazione dei radicali liberi, dove è in grado di intercettarli ed inattivarli.
La senescenza (fase di invecchiamento) è uno stato caratterizzato da fenomeni morfologici e biochimici delle cellule del corpo che cessano di proliferare a causa del superamento di un limite “LIMITE DI VITA REPLICATA”.
Il legame tra il problema della replicazione terminale e la senescenza cellulare è causato dal progressivo accorciamento delle estremità dei cromosomi (telomeri) che operano come un “orologio molecolare” che stabilisce il numero massimo di divisioni cellulari per tutta la vita, controllando quindi, in modo diretto, il processo di invecchiamento e la durata della vita di un individuo.
REVITAL LONG ATIV contiene una formula unica, avente lo scopo di stimolare il rilascio e la circolazione dell’enzima della Telomerasi, fornisce anche un supporto nutraceutico per la continuazione della “divisione cellulare” e la corretta replicazione del DNA.
La bacopa monnieri è una pianta molto usata in India da oltre 3000 anni: nota con il nome di brahmi, le sue proprietà più note sono legate al cervello. In India è considerata, infatti, la pianta in grado di aprire la mente alla conoscenza, tanto che viene utilizzata come rimedio contro le malattie mentali.
L’estratto di questa pianta, che ha delicati fiori bianchi e foglie carnose, contiene un ricco fitocomplesso, da cui ne derivano i benefici.
Fra i principi attivi vi sono la bacosaponina, l’acido betullico e il beta-sisterolo che agiscono sulle proprietà cognitive e sulla memoria. A parte questi, contiene anche flavonoidi, saponine, vitamina C e diversi minerali, fra i quali il ferro, il calcio e il fosforo.
- Migliora la capacità di apprendimento: non solo per gli studenti: uno studio australiano ha confermato che la pianta è utile per prevenire le malattie neurodegenerative, poiché è in grado di migliorare la memoria a breve e medio termine negli anziani.
- È una pianta ricca di antiossidanti: essendo ricca di vitamine e nutrienti, la bacopa ha una spiccata azione antiossidante, utile per contrastare i segni precoce dell’invecchiamento causato da stress ossidativo e dai radicali liberi.
Immuno Memory – Vince la stanchezza mentale e migliora la concentrazione
PREPARATO LAMIUM OFFICINALIS
Questo preparato agisce a livello della circolazione cerebrale attivandola o riequilibrandola, consentendo di superare situazioni di stress vascolare sia acuto che cronico.
Esercita inoltre azione antispasmodica grazie alla Sanicula ed antiaggregante e antimicrobica grazie al Salice.
Migliorando la circolazione migliorano di conseguenza anche l’attenzione e la capacità di memorizzazione.
KLAMIN®
ESTRATTO NATURALE brevettato da microalghe Klamath, che concentra Feniletilammina e molecole sinergiche, in grado di agire favorevolmente sull’umore (depressione, ansia, stress); sui disturbi dell’attenzione (ADHD) e dell’apprendimento e sulle patologie neuro- degenerative; e sostiene il benessere generale stimolando l’empatia e il controllo dell’appetito, modulando il livello del dolore, e agendo come efficace anti-aging ad ampio spettro. Agisce anche come potente immuno-modulatore.
CONSIGLI

Gli effetti di un eccesso individuale di zuccheri, fruttosio, alcol, polioli e carboidrati raffinati può essere una delle più importanti cause dei sintomi sopra descritti. Anche l’ipotesi che l’azione del virus sia amplificata proprio dalle consuetudini alimentari e in particolare da quelle che incidono sulla glicazione. Le azioni drastiche, a meno che non si tratti di situazioni a rischio non sono mai salutari ma soprattutto non si prestano ad essere durevoli, tante piccole azioni mirate possono aiutare! A esempio ridurre gli zuccheri raffinati a favore di quelli di origine integrale, limitare l’uso di alcol e tenerlo per le occasioni.

L’attività fisica è un metodo efficace per stare meglio (ed essere più in forma) a tutte le età. Negli anziani, secondo una review pubblicatoasu Neurology: Clinical Practice, risulta essere uno dei pochissimi strumenti che sono risultati in grado di ridurre il decadimento cognitivo e migliorare la performance cerebrale ed esecutiva.