Insonnia e sistema immunitario: che relazione c’è?
24 Gen 2022Insonnia e sistema immunitario: che relazione c’è?
Chi soffre di problemi legati al sonno ha difese immunitarie indebolite: scopri qual è la relazione fra un sonno di qualità e la nostra salute
In questo periodo di grandi cambiamenti e di isolamento sento sempre più persone che hanno problemi legati al sonno: o si svegliano prestissimo o dormono male. Se poi ci mettiamo anche l’ansia legata all’incertezza del presente e la preoccupazione per il futuro, di sicuro il sonno non migliora.
Invece dormire è importante per la nostra salute: soprattutto avere un sonno di qualità ci permette di rinforzare e supportare il nostro sistema immunitario. Vediamo in che modo.
Dormire bene è sintomo di buona salute
Mentre dormiamo il nostro organismo è più attivo che mai: compie infatti tutta una serie di operazioni – dalla produzione di alcuni ormoni a meccanismi di autoriparazione – che sono indispensabili per il buon funzionamento generale.
Ecco le principali azioni legate alle nostre difese:
- maggiore produzione di citochine: se il sonno è inadeguato per numero di ore ma anche per qualità, nel nostro organismo si produce un numero più elevato di citochine infiammatorie, soprattutto interleuchina 6 e TNF alfa: marcatori che provocano una risposta infiammatoria, vanno cioè ad aumentare le infiammazioni dei nostri tessuti, favorendo la nascita di diversi disturbi;
- maggiore produzione di linfociti T: un buon sonno permette una maggiore produzione di linfociti T, le cellule che hanno un ruolo di primaria importanza per il nostro sistema immunitario. I ricercatori hanno dimostrato che le persone che hanno un sonno continuativo e adeguato hanno linfociti T più attivi rispetto a chi invece di notte soffre di insonnia. In questi ultimi, infatti, entrano in gioco anche gli ormoni dello stress (cortisolo, adrenalina e noradrenalina), che possono inibire la capacità dei linfociti di funzionare correttamente;
Cosa si intende con sonno di qualità
Ma cosa vuol dire avere un sonno qualitativamente adeguato? Significa prima di tutto che al risveglio ci sentiamo riposati e non stanchi, e tendiamo ad avere un umore positivo. Si tratta di fattori soggettivi, che non hanno nulla a che vedere con le ore di sonno effettivamente dormite: una persona che dorme otto ore filate potrebbe avere un sonno peggiore rispetto a chi, ad esempio, ne dorme sei. Questo perché contribuiscono a determinare la qualità delle nostre ore notturne anche:
- l’ambiente della camera da letto,
- l’esposizione alla luce,
- la presenza o assenza di rumori esterni,
- la temperatura nella camera.
Se quando ti svegli non ti senti riposato o l’umore è nero, significa che dovresti considerare di fare dei cambiamenti per migliorare la tua routine notturna e avere un sonno più di qualità.
Come migliorare il sonno: 5 consigli
1. Migliora l’ambiente della camera da letto
L’ambiente in cui si dorme è fondamentale per conciliare il sonno ed evitare eventuali risvegli o anche per limitare fattori che lo possono disturbare. A questo proposito sono importanti: il tipo di luce, la temperatura, la presenza di rumori, e anche il tipo di mobili.
La temperatura, che non dovrebbe essere superiore a 18 °C: se è più alta, rischia di creare alterazioni che influiscono sul sonno.
2. Fai un’attività rilassante la sera
Invece di guardare la TV, o controllare i social (la luce blu degli schermi è una delle cause che facilita i problemi legati al sonno) cerca di fare un’attività rilassante che ti aiuti a preparare l’organismo alle ore notturne. Le tecniche che aiutano a rilassarci sono davvero tante: dalla meditazione, allo yoga, ai massaggi, a un bagno o una doccia calda prima di andare a dormire, tutto può andare bene per conciliare il sonno.
Chi preferisce attività più classiche può optare per una buona lettura o della musica rilassante. Anche fare quattro chiacchiere con il partner o con i figli la sera per scambiarsi opinioni e impressioni sulla giornata trascorsa può essere d’aiuto.
3. Fai attività fisica durante il giorno
L’attività fisica fatta durante il giorno aiuta a dormire meglio la notte, riducendo i sintomi dell’insonnia, ma va svolta durante il giorno e non la sera.
Riduce ad esempio il tempo di addormentamento del 55%, l’ansia del 15% mentre aumenta il tempo che si trascorre a dormire del 18%.
Se però si pratica nel tardo pomeriggio o la sera, si rischia di avere effetto contrario: l’organismo si risveglia – dato che gli esercizi fisici hanno effetto stimolante – e diventa difficile addormentarsi.
4. Non portare nel letto le preoccupazioni
Ansie, paure, preoccupazioni non dovrebbero seguirci nella stanza da letto, perché la mente rimarrà concentrata su quei pensieri, e sarà difficile staccare la spina.
Spesso ansia e stress, infatti, sono il fattore principale che impedisce di dormire in maniera adeguata.
Per non lasciarti fagocitare da queste emozioni puoi ricorrere a Risol Rapid, che agisce sugli stati emotivi che abbiamo bisogno di riequilibrare e che ci fanno perdere la nostra serenità.
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