Vitamina D bassa? Ecco come evitare carenze
10 Ott 2022
Sono sempre più numerose le evidenze scientifiche che attribuiscono alla vitamina D effetti di portata molto ampia sulla salute.
Tra le più importanti, una metanalisi sul rapporto tra livelli di vitamina D nel sangue e rischio di mortalità per tutte le cause pubblicata sul British Medical Journal ha confermato quanto avevo già avuto l’occasione di sottolineare a proposito del ruolo di questo micronutriente per migliorare l’aspettativa di vita e ottimizzare il funzionamento dell’organismo a tutte le età.
Proprietà e funzioni della vitamina D
I livelli circolanti di vitamina D influiscono sullo stato generale dell’organismo sotto molteplici aspetti.
VITAMINA D E SALUTE DELLE OSSA
La vitamina D contribuisce direttamente alla solidità dello scheletro, poiché stimola l’assorbimento del calcio e il deposito di questo minerale nel tessuto osseo.
Evitare carenze di vitamina D, soprattutto per le donne dopo la menopausa, consente di ridurre le probabilità di incorrere nell’osteoporosi.
VITAMINA D PER RINFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO
Meno conosciuta ma altrettanto importante è la capacità della vitamina D di regolare la risposta immune.
Adeguati livelli di vitamina D concorrono a ridurre il rischio di infezioni, compresi il raffreddore, l’influenza e le altre malattie invernali.
La vitamina D attiva i globuli bianchi (soprattutto i linfociti B e i linfociti T), cellule deputate a riconoscere e neutralizzare agenti patogeni come virus, batteri, antigeni specifici.
Recentemente è stato scoperto che la vitamina D incrementa anche la produzione di catelicidina, una proteina dalle spiccate proprietà antibiotiche.
VITAMINA D E FUNZIONALITÀ CEREBRALE
Anche il cervello ha bisogno di questa sostanza e deficit di vitamina D sono spesso riscontrati nelle persone affette da demenza.
L’INFLUENZA DELLA VITAMINA D SU CUORE E ARTERIE
Recenti acquisizioni scientifiche suggeriscono di incrementare l’introito di questa vitamina per proteggere la salute cardiovascolare.
FONTI DI VITAMINA D
E’ importante assumere la vitamina D tramite gli alimenti, mangiando 2-3 porzioni di pesce grasso a settimana e non facendosi mancare una sufficiente quantità di uova (consumare anche un uovo al giorno non provoca l’innalzamento del colesterolo).
Tuttavia, approfittare dei mesi estivi per esporre la pelle ai raggi solari è il miglior modo per garantirsi buone scorte di questa molecola: grazie al sole, il corpo è in grado di sintetizzare autonomamente vitamina D.
Considerando comunque che non sono molti gli alimenti ricchi di vitamina D e che per buona parte dell’anno la possibilità di beneficiare della luce solare si contrae drasticamente, il rischio di ipovitaminosi D, ovvero di vitamina D bassa, è tutt’altro che remoto.
Secondo uno studio di qualche anno fa, gran parte dei bambini e degli adolescenti italiani presenta una carenza di vitamina D.
Ancora peggiore è la situazione della popolazione anziana, perché la capacità del corpo di sintetizzare vitamina D diminuisce con l’avanzare dell’età, così come in genere la qualità della dieta e la vita all’aperto.
Per arginare il pericolo e raggiungere dosaggi quotidiani di vitamina D che vadano da un minimo di 400 UI (Unità Internazionali, pari a 10 microgrammi) fino a 2.000 UI (ovvero 50 microgrammi) è in diverse situazioni consigliabile ricorrere a integratori alimentari, assumendola ai pasti, dal momento che la vitamina D è liposolubile.