Omega 3
14 Feb 2013LA BUONA ABITUDINE QUOTIDIANA PER PROTEGGERE CUORE, ARTERIE E CERVELLO
La nutrizionistica è biologia e medicina generiche nel mondo ma è anche biologia e medicina specifiche nelle varie nazioni dominate da un male comune che è quello della sottonutrizione o cattiva nutrizione.
La nutrizionistica si colloca sempre piu’ nel concetto della prevenzione tendente a mantenere quel bene unico e particolarmente prezioso che è la salute.
Ogni cambiamento dell’alimentazione non è necessariamente un progresso:così il consumare i pasti in condizione di stressante rapidità, la preparazione del cibo in funzione della economicità e della gradevolezza, il tener conto soltanto delle calorie rispetto all’attività individuale, rappresenta una serie di fattori perturbanti lo stato di salute.
Gli operatori sanitari di ogni livello, dal biologo al medico, dal farmacista al divulgatore possono far fronte a questi nuovi disordini causati in gran parte dall’eccessiva o cattiva alimentazione e rappresentati dall’ipertensione, dal diabete, dall’obesità, dalla non resistenza alle infezioni .
Ogni informazione che viene data può rispondere al desiderio di divulgare nozioni fondamentali che permetteranno di inserirci a pieno merito nel quadro di una cooperazione attiva nel gran campo di lavoro riguardante una corretta alimentazione e giungere ad una soluzione del problema piu’ pericoloso per la salute: non saper nutrirsi.
E’ durante l’infanzia e l’adolescenza che vengono acquisite le abitudini alimentari ed è durante l’infanzia e l’adolescenza che queste abitudini possono essere modificate secondo una sana visione biologica. La curiosità dei giovani per tutto ciò che è nuovo permette di indirizzarli a modificare i loro menu almeno sui punti piu’ significativi: uno di questi punti è costituito dalle sostanza grasse.
I grassi (o lipidi) sono state le prime sostanze alimentari preparate dall’uomo : basta pensare alla carne arrostita sugli spiedi ed alle gocce di grasso puro che cadevano da essa. I grassi forniscono la forma piu’ concentrata di energia (selettivamente anche alcune vitamine) e rappresentano sostanze indispensabili alla vita.
Oggi si usa suddividere i grassi in tre tipi:
– saturi
– monoinsaturi
– polinsaturi
Il burro per esempio contiene principalmente grassi saturi, l’olio di oliva è composto in gran parte da un olio monoinsaturo e quello di borragine da polinsaturi.
Possiamo dire che i grassi saturi sono come quelle persone che fanno amicizia raramente, reagiscono poco e si muovono poco: i grassi monoinsaturi e polinsaturi sono piu’ socievoli e si prestano a collaborare con i vicini dell’organismo. I grassi saturi costituiscono per il nostro corpo una fonte di energia, quelli monoinsaturi e polinsaturi rivestono anche un ruolo strutturale ed esercitano funzioni biologiche specifiche risultando indispensabili.
La scelta delle sostanze grasse che noi utilizziamo nell’alimentazione corrente è molto importante (il cervello è l’organo dove la concentrazione lipidica è la piu’ alta) poiché alcuni di essi (oli) contengono due sostanze vitali : l’acido grasso linoleico e l’acido grasso alfa-linolenico che devono essere assolutamente presenti nella razione giornaliera perché il nostro organismo non può fabbricarli. Essi si chiamano perciò acidi grassi polinsaturi essenziali, cioè indispensabili: se mancano entrambi la vita è impossibile, se manca l’acido alfa-linolenico, sono le capacità intellettuali soprattutto ad essere compromesse.
Perché questi acidi grassi polinsaturi sono indispensabili per il nostro cervello?
Perché essi costituiscono per 1/3 la composizione delle membrane delle cellule nervose e sono quindi i mattoni dell’edificio cerebrale: se mancano o non sono quelli adatti i messaggi tra una cellula e l’altra non passano normalmente, le membrane diventano piu’ sensibili alle sostanze tossiche e muoiono piu’ rapidamente.
Poiché le cellule nervose normalmente non si rinnovellano , quelle che muoiono non le recuperiamo piu’: da qui tutta l’importanza di una alimentazione equilibrata anche per il buon funzionamento del cervello. La membrana delle cellule nervose, come di quelle muscolari, è disseminata di canali per il trasporto degli ioni come quello sodico (Na+) e quello calcico (Ca2+) :l’apertura di questi canali è provocata da una modificazione della tensione elettrica della membrana, tensione che è anche regolata dalla corretta composizione in acidi grassi polinsaturi della membrana stessa. Questa modificazione determina la propagazione di impulsi elettrici, il potenziale d’azione, base del funzionamento di queste cellule e la liberazione dei neurotrasmettitori.
Questi canali per il trasporto degli ioni appartengono ad un’unica famiglia di proteina costituita da una lunga catena di amminoacidi ed attraversano la membrana cellulare da parte a parte: la loro integrità dipende dalla integrità della membrana.
Gli acidi grassi essenziali nella neurotrasmissione e nelle funzioni cognitive
Gli acidi grassi polinsaturi (AGPI) incorporati nei fosfolipidi delle membrane rappresentano circa il 20% della materia secca cerebrale ed una percentuale anche ampia negli altri distretti dell’organismo. Questi acidi grassi sono assunti con l’alimentazione sotto forma di precursori come l’acido alfalinoleico per la serie omega 3 e l’acido linoleico per la serie omega 6 oppure derivati animali a lunga catena come l’acido docosaesaenoico (22:6 omega3) e l’acido arachidonico (20:4 omega 6). Questi acidi grassi menzionati sono liberi nel plasma sotto forma esterificata (combinazione di un acido con un alcool) nei trigliceridi.
Una porzione molto piccola di acidi grassi liberi, non esterificati, circola nel plasma legata transitoriamente all’albumina plasmatica. Questi acidi grassi liberi plasmatici hanno una durata di vita estremamente breve (qualche minuto) e la loro concentrazione rappresenta l’equilibrio tra la lipolisi, degradazione dei lipidi del tessuto adiposo, e la loro captazione da parte delle cellule per i loro bisogni energetici e per la sintesi delle lipoproteine nel fegato. Per inciso diciamo qui, che la concentrazione plasmatici in acidi grassi liberi è un parametro raramente utilizzato in clinica. Il dosaggio è in effetti difficile perché riflette lo stato nutrizionale istantaneo di una persona: tutti i fattori stimolanti la lipolisi ed in particolare le catecolamine, l’ormone di crescita ed il glucagone, elevano il tasso di acidi grassi liberi. L’interpretazione di questi dati sarebbe di estrema importanza diagnostica, ma i tempi non sono ancora maturi per la loro messa a punto.
E’ opportuno osservare che, poiché gli acidi grassi liberi sono trasportati dall’albumina, il fatto di non sciupare questa proteina così importante impegnandola nel trasporto detossicante, per esempio dei caroteni utilizzati per ottenere un’abbronzatura artificiale, va tenuto in seria considerazione.
Tornando ai polinsaturi, studi recentissimi indicano che lo stato in AGPI costituisce uno dei fattori dell’alimentazione capaci di influenzare in modo netto il funzionamento del SNC. Nel corso degli ultimi anni è stato accertato che squilibri nelle funzioni cognitive possono essere legati a delle alterazioni nella neuro –trasmissione indotta da squilibri in AGPI. La frazione degli AGPI omega 3 contenuta negli acidi grassi totali dei fosfolipidi plasmatici varia ampiamente nelle diverse popolazione di adulti, mentre quella degli AGPI omega 6 è nettamente piu’ stabile.
La schizofrenia ad esempio è una malattia mentale grave definita neuro-evolutiva, cioè debuttante nel periodo di formazione delle funzioni cerebrali anche se i primi sintomi appaiono in generale nell’adolescenza o nel giovane adulto.
I lavori di Horobin sono stati i primi a collegare la schizofrenia alle anomalie indotte dagli squilibri in AGPI: infatti una diminuzione del tasso di acido linoleico è stata segnalata nel plasma dei soggetti schizofrenici comparati a dei casi controllo. Tuttavia i dati piu’ numerosi e piu’ convergenti concernono i dosaggi a livello delle membrane eritrocitarie.
Passando ad altro, la depressione è uno stato d’animo complesso che implica il sistema delle neurotrasmissioni serotoninergiche, piu’ particolarmente i recettori ed i trasportatori della serotonina.
Molti studi hanno messo in evidenza un deficit plasmatici ed eritrocitario di AGPI nel corso della depressione maggiore.
Diminuzioni significative nel tasso di AGPI omega 6 e piu’ ancora nel tasso di AGPI omega 3 sono state misurate negli eritrociti dei pazienti depressi. Questa carenza in AGPI implica squilibri nutrizionali di ampio orizzonte, squilibri evolutivi poiché iniziano in giovane età e tendono a cronicizzarsi.
Osservazioni sulla formazione e maturazione del cervello
Secondo gli studi del prof.E.Dowling (Harvard), nei quali si evidenzia il ruolo dei polinsaturi nei primi mesi della gravidanza, in quanto indispensabili alla formazione delle cellule nervose, potremmo dire che noi nasciamo, almeno per quanto riguarda il cervello, già completi: quasi tutti i neuroni sono già presenti nel bambino che nasce e così anche le cellule gliali, queste nutrici tuttofare di cui il ventaglio delle competenze continua a sfuggirci.
La gran parte dei neuroni viene generata nei primi quattro mesi di vita del feto a un ritmo incredibile: 500.000 al minuto o piu’ a seconda dell’impatto ambientale. In un certo modo possiamo dire che il cervello è già invecchiato durante la vita fetale. Una frazione importante dei neuroni è eliminata nelle settimane che precedono la nascita. Solo i buoni ed i meglio nutriti sono preservati: sopravvivono quelli di cui l’axone, crescendo, è capace di formare delle sinapsi con altre cellule grigie. I primi sei mesi di vita vedono apparire dei neuroni supplementari, ma non molti. L’aumento di peso del cervello non dipende piu’ dal numero delle sue cellule, ma dalla crescita in volume ed in ramificazione. Anche qui risulta importantissimo l’apporto di sostanza come i polinsaturi.L’ultima struttura a maturare è la corteccia sede delle funzioni che determinano in gran parte la nostra personalità: innanzitutto la percezione e la motricità, poi la memoria, la capacità concettuale ed il ragionamento.Le aree associative che presiedono all’intenzionalità ed alla pianificazione della nostra personalità continuano a crescere e complicarsi fino all’età di 18 anni termine del mistero dell’adolescenza.
A proposito degli AGPI e della loro distribuzione nel latte umano da mamme con dieta sufficientemente provvista di detti AGPI è da sottolineare l’importanza dell’acido nervonico anche in piccole quantità, poiché esso può essere considerato come un indice della maturazione della mielina. L’importanza dell’acido lignocerico non è trascurabile poiché nel cervello e nella mielina arriva anche al 3% L’acido nervonico nella mielina può arrivare al 4%.L’olio di borragine è molto importante poiché la sua composizione in acidi grassi si avvicina a quella del latte umano: da qui risulta utile la sua complementazione durante le ultime settimane di gravidanza ed il periodo dell’allattamento
In questa breve esposizione ho cercato di portare alcuni esempi dell’importanza dell’assunzione di acidi grassi polinsaturi in alcune circostanze e fasce di età
Vorrei ricordare inoltre la grande importanza degli stessi nell’anzianità onde provvedere a proteggere opportunamente il patrimonio neuronale e la guaina mielinica.
Sergio Busca
Tratto in parte da “Iter di acidi grassi e suggestioni”
Dott. Giorgio Perotti, 2a edizione aggiornata 2003
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